Sugli atteggiamenti violenti nei confronti dei figli
Ho due bambini (3 e 4 anni). Sono abbastanza centrato sull'educazione moderna, montessoriana e tutte quelle menate lì (leggo Uppa, libri, etc.).
So e mi rendo conto che usare la forza con i bambini, in particolare a questa età, è molto problematico, per i bambini, per se stessi (sensi di colpa e cazzi vari) e per il forte stigma che ci si porta dietro.
E allora vorrei provare a parlarne in maniera aperta qui, cercando di capire esattamente cosa intendiamo per "violenza" o, in maniera più ampia, atteggiamento violento, se e quando si possono ritenere accettabili ed, eventualmente, quali sono le alternative.
Per favore evitiamo le robe da Youtube, voglio solo esperienze reali e concrete. Il momento in cui siete devastati da una giornata di merda, vorreste solo morire nel letto, e vostro figlio vi distrugge perché non vuole mettersi il pigiama, sta cagando in giro per casa o chissà che altro (i miei sono ancora piccoli, non oso immaginare cosa venga dopo).
Inizio io: non uso schiaffi, calci, pugni. Mai messo le mie mani su di loro dal collo in su sebbene abbia diverse volte bloccato la loro testa con la mano sulla nuca per obbligarli a guardare in una certa direzione.
Mi è capitato diverse volte di bloccargli le braccia con forza, all'altezza dell'omero (se li si prende dai polsi o avambracci è facile disarticolargli il gomito perché l'articolazione non è ancora completamente formata), sollevarli e spostarli di peso prendendoli dal busto o addirittura trascinandoli o sollevandoli dalle gambe.
Non usiamo il metodo di premi e punizioni ma se mi fanno incazzare li chiudo fuori, in giardino o balcone, in estate/inverno, giorno o notte che sia: gli dico che se hanno bisogno di rinfrescarsi le idee è meglio che vadano a farsi un giro all'aperto.
Ovviamente anche solo a scrivere questo messaggio mi sento una merda, so che dovrei mantenere il controllo ma non ce la faccio. In tutti i casi, dopo, ne parlo con loro e gli spiego il mio errore.
Ho anche fatto diverse sedute di terapia per cercare di mitigare queste situazioni e funziona/ha funzionato tuttavia è sempre una questione di energie a disposizione e di situazioni: quando sono troppo stanco o sotto pressione, per fattori interni (loro sanno cosa fare per farmi reagire) o esterni (siamo in ritardo, luoghi pubblici o situazioni in cui sarebbe importante comportarsi in un certo modo), è facile che non riesca a osservare le buone pratiche che ho imparato.
Ovviamente non ho nessun pregiudizio nei confronti di alcun metodo pedagogico, vorrei solo condividere le nostre esperienze.