Tasso di disoccupazione e concorsi

Stavo riflettendo su una cosa... a novembre abbiamo toccato il record (in positivo) di disoccupazione, che ad oggi è pari al 5,7%.

Per darvi un'idea, questo tasso di disoccupazione è poco sopra quello che gli economisti definiscono "tasso di disoccupazione frizionale" o naturale, presente anche nelle economie in salute e che dipende da temporanee imperfezioni nell'abbinamento fra domanda e offerta di lavoro (es. persone che si sono appena laureate, squilibri territoriali etc...).

Eppure, nonostante è probabilmente indubbio che la situazione sia più rosea rispetto a qualche anno fa, in molti concorsi, anche al nord e al di fuori di veramente poche regioni (come la Lombardia), continuo a vedere un numero di candidature spropositato rispetto ai posti disponibili (del tipo 100 a 1 o 50 a 1).

Dal momento che si tratta di posizioni pagate veramente il minimo sindacale (anche se posti fissi), io mi aspetterei magari non che i concorsi vadano deserti ma che, visto il basso tasso di disoccupazione, aggiudicarsi un posto da 1600 euro netti al mese con lo stipendio bloccato in regioni dove la disoccupazione è virtualmente inesistente sia relativamente facile. Soprattutto in un contesto dove la PA assume migliaia di persone ogni mese. Eppure...

Quindi da qui il dubbio: se queste posizioni da normale impiegato muovono ancora le masse, qual è la media dei lavori che si trovano in giro? Che posti di lavoro abbiamo creato negli ultimi anni?